La nostra storia
L'associazione culturale Il Fascino del Passato nasce nel 2020 da un'idea del Narratore di Comunità Unitus Marco Rossi e la sua partner Aurora Montanaro, social media manager e studentessa in Comunicazione e turismo all'Università della Tuscia. Il loro amore per la cultura, l'arte, il bello e il proprio territorio è sbocciato in una sinergia vincente. Questo progetto è stato sin da subito appoggiato anche da Vincenza Salomone, Animatrice Territoriale e ragioniera perito commerciale, e da Luigi Rossi, Architetto paesaggista-pianificatore, nonché soci fondatori dell'Associazione.
Chi è il narratore di Comunità?
E' un esperto demiurgo-bricoler in grado di creare un vero e proprio mosaico che sa di civiltà, studiando la maniera giusta per divulgare tale operato ad un pubblico di fruitori-viaggiatori. È una figura professionale di studio universitario Master per Narratori di Comunità, Università degli studi della Tuscia, prima figura in Italia.
La sua attenzione è volta alla scoperta di antichi focolari narrativi, di comunità del passato; riti e spettacoli, tradizioni popolari orali, usi e costumi di una volta. Si tratta di un lavoro di conservazione di storia e antropologia socio-culturale, che spazia dalla storia dell’arte, letteratura, teatro e cinema. L'attenzione è volta a valorizzare ogni forma di antropizzazione umana, come quest’ultima nei secoli si è ingegnata e reinventata, scuotendo le proprie fondamenta. Il Narratore si concentra su tutte le forme d’arte; dalla comunicazione di prossemica più arcaica (linguaggio non verbale), a studi di glottologia ed inflessioni dialettali, alle arti plastiche e figurative. Particolare attenzione è data all’evoluzione della comunicazione, dalle forme chiuse del sonetto, la ballata, il madrigale, l’ottava rima, al verso endecasillabo sciolto della poesia moderna, con risvolti quasi prosastici. La musica popolare e la sua applicazione alla poesia, svolgono un ruolo decisivamente evocativo più che comunicativo, dove il messaggio che arriva non veicola parole ma apre ad immagini e scenari. La missione è quella di saper far tesoro di tutte queste preziose testimonianze del passato, di saper per primi ascoltare il nostro territorio e trovare o ricreare itinerari perduti.
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